Uno studio internazionale guidato dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e dal Centro di Cardiologia Molecolare dell’Università di Zurigo ha individuato in JCAD un fattore aggravante i danni cerebrali a seguito di ictus ischemico. I risultati aprono la strada a strumenti prognostici e possibili nuove cure per i pazienti colpiti.